venerdì 6 luglio 2012

Parte 1: Il Gabbiano


Nessun Gabbiano ,mai, si leva a protestare contro le delibere del consiglio,
ma la voce di Jonathan si levò :
"Incoscienza? Condotta irresponsabile? Fratelli miei!" gridò.
"Ma chi ha più coscienza di un gabbiano
che cerca di dare un significato, uno scopo più alto all'esistenza?"

Il Gabbiano Jonathan Livingston”, R. Bach


Prologo
 
Era successo tutto dopo i brutti e gravi terremoti del 2296, già da anni la Terra stava dando segni di cedimento, intere città erano state distrutte dai vulcani risvegliati dal loro sonno e inondazioni avevano travolto regioni intere...ma con i terremoti si era davvero raggiunto il peggio.
C'era chi ancora credeva che Dio esistesse e parlava di punizione divina...chi invece dava tutta la colpa all'uomo.
In soli quattro mesi il suolo aveva ceduto totalmente, deformando le stesse forme dei continenti, i quali non erano più ben distinti tra loro, ma divisi in tre grandi isolati : Desolation, Agony e Declin.
Non più America, non più Europa, non più Oceania o Africa...non più Francia, Nuova Zelanda o Cina...tutto era insieme adesso...e tu eri un declinese, un desolese o un agonese...e parlavi inglese, ovviamente.
Il presidente degli Stati Uniti d'America era infatti riuscito a prendere in mano le redini di Declin, il “continente” più grande, finanziando con i soldi ricavati da alcune spedizioni top secret , l'agricoltura e la ricerca scientifica.
Le persone erano riuscite a ricostruire una loro vita all'inizio del 2300, continuando ad esercitare le loro professioni o rubando a chi di denaro ne aveva sempre avuto troppo, ma Declin rimaneva sempre il più potente...per questo aveva dichiarato guerra agli altri due continenti, che insieme non avrebbero nemmeno lontanamente raggiunto il suo prestigio. Le prime bombe erano esplose su Agony nel 2304, e non si erano più fermate.
Moltissime persone perdono ancora la vita oggi a causa degli attacchi di Declin, e il continente più soggiogato è il piccolo Agony, il quale ha sempre meno abitanti...la gente muore ogni giorno, ma nasce con molta meno frequenza.
Perché dar vita ad un figlio che crescerà in un mondo piegato dalla fame , dalla povertà e dalla guerra e che comunque non potrà crescere con la sua famiglia?
I bambini infatti,vengono tutelati dalla guerra nel momento stesso in cui nascono , venendo “chiusi” dentro alcune ville grandissime finanziate dagli ex Stati Uniti d'America, dove rimangono fino all'età in cui diventano civili : dodici anni.
Le chiamano i Poderi, qualcuno le Fattorie.
Nelle Fattorie ricevono un'istruzione, un 'educazione e una famiglia formata dai loro compagni di stanza. Alcuni rimangono nelle ville anche dopo il dodicesimo compleanno, perché i genitori sono morti in guerra o perché non sarebbero in grado di mantenerli...altri però hanno genitori pazzi che li nasconderebbero a vita pur di non mandarli in … “quei luoghi misteriosi”.

Parte prima : Il Gabbiano.

Meredith McFray, Mary, era una ragazzina inglese.
Non viveva in Inghilterra, perchè l'Inghilterra non esisteva più, ma sapeva di essere inglese perchè sua nonna glielo aveva detto per anni prima di morire.
"Ricorda che tu non sei un'abitante di Agony, Agony fa vomitare, tu sei Inglese, e devi vivere come un'inglese vera e morire come un'inglese vera".
Sua nonna era morta cadendo dalle scale dopo esser stata colpita sul cranio da una pietra davvero grande, gliel'avevano tirata i Declinesi, quei piccoli bastardi.
E sicuramente, da vera inglese, Mary sarebbe morta allo stesso modo.
Cadendo come una pera dalle scale.
Che morte brutta, e quanto era brutto essere inglesi.
Mary aveva dieci anni, non aveva fratelli ed era nata per sbaglio, sentiva sempre sua madre che lo diceva a suo padre.
"Non dovevamo metterla alla luce...che futuro le possiamo dare?", e lei non capiva.
Perchè avevano deciso di avere una figlia se non la volevano?
Non c'era un modo per mandare indietro i figli?
Eppure l'amavano, sua madre poi le dava sempre dei grossi baci, baci pieni di affetto.
Per non parlare degli abbracci, così forti, così veri.
Suo padre anche, tornava sempre la sera pieno di polvere e le chiedeva ogni volta: "Stai bene Mary?".
E lei sì che stava bene.
Passava le sue giornate a costruire casette, le faceva con i mattoncini che suo padre le regalava. Aveva tutte le sue casette nella sua stanza, così piccola, così grigia, era il suo nido.
Non usciva di casa, era troppo pericoloso. Non apriva sempre le finestre perchè altrimenti sarebbe entrata troppa polvere, parlava solo con i suoi genitori, e se qualcuno entrava in casa loro lei, agile com'era, sapeva nascondersi molto in fretta in quel baule che serviva a nasconderla.
La nascondeva dai Desolesi, la nascondeva da tutti.
Nessuno poteva vederla.
"Nasconditi sempre", le diceva sua madre : "Nasconditi sempre o i Desolesi ti porteranno via, dove hanno portato il figlio dei vicini, in quella fattoria dove picchiano i bambini e li costringono a comportarsi in modi strani, in modi non inglesi".
Mary non aveva idea di come fossero i modi inglesi, e nemmeno di come fossero i modi non inglesi, ma la cosa la terrorizzava, per questo alla minima voce che sentiva, o ogni volta che qualcuno bussava alla porta, correva a chiudersi nel suo baule, fino a quando non sentiva le persone uscire.
Una sola volta Mary aveva visto una persona che non faceva parte della sua famiglia, si trattava di un uomo vestito di nero, molto grigio e vecchio, le aveva bagnato la testa e unto la fronte, lei aveva sei anni, ma lo ricordava molto bene, ricordava che sua madre si era messa a piangere e le aveva dato tanti abbracci in quell'occasione.

20 Ottobre 2355, Agony, Villaggio Grigio.

La sera Mary poteva giocare fuori dalla sua stanza, per un po', ed era il suo momento preferito della giornata.
"Tesoro non portare i mattoncini qui però...tua madre non fa altro che pulire tutto il giorno!", non era vero, sua madre non faceva nulla dalla mattina alla sera.
"Papà dopo li porto in camera...adesso fammi giocare un po'...".
Poi cominciò quel rumore insistente.
Un continuo bussare sulla porta, fastidioso, e una voce di donna che urlava : "Aprite! Traditori!".
Mary subito si era chiusa nel solito baule in cucina, senza paura, senza ansia, ma solo con la speranza di tornare presto a giocare con i suoi mattoni.
I suoi genitori avevano fatto entrare la donna urlante, lei poteva sentire chiaramente la loro conversazione.
"I Green vi hanno segnalato, avete una non dodicenne in casa" - "Non è assolutamente vero! Non abbiamo figli!".
La donna aveva cominciato a ridere.
"Già quattro anni fa sono venuta a controllare, dopo che avevano avvistato un prete nei dintorni... " - "Era perchè avevo sentito il bisogno di confessarmi..." - "Non diciamo bugie signor McFray, non le diciamo! I preti vengono da queste parti solo per battezzare! Lo sanno tutti!" - "E chi avremmo dovuto far battezzare? I Green sono solo tristi per via di loro figlio...e adesso vogliono scaricare la loro frustrazione su di noi! E' ingiusto!".
"Matt sta benissimo adesso, è accudito, istruito, viene lavato tutte le sere! Qui nel Villaggio Grigio poteva solo rotolare nella polvere, come vostro figlio! Dove lo tenete nascosto? O è una bambina? Se è una bambina verrete arrestati, sapete che alle bambine sta prendendo quella malattia che colpisce i loro occhi vero?".
Fu sua madre a parlare.
"Non ne sappiamo niente..." - "Lo sanno tutti, è sui giornali di mezzo Agony, le bambine senza cure stanno diventando cieche" - "Forse ne ho sentito parlare...adesso non ricordo" - "Maledetti traditori! Adesso ditemi dov'è! Salvatela, fate sì che riceva delle cure, delle attenzioni, che abbia un'alimentazione sana!".
Fu suo padre ad aprire il baule, dopo tantissimi minuti di silenzio assoluto.
La luce diede fastidio a Mary.
Lui stava piangendo, aveva le occhiaie e i capelli sporchi, non se ne era accorta prima. "Amore esci, questa signora ti vuole vedere...".
Mary, obbediente, si alzò ed uscì agile dal baule...dal suo nido.
Sua madre era seduta, disperata, e quella donna, in piedi, la guardò sorridendo. Aveva il cappello viola, un abito lungo e nero, lo sguardo buono.
"Mi chiamo Sabine Visser...tu chi sei?" - "Sono Meredith McFray e sono Inglese...".
"Signori McFray?", la donna si rivolse a suo padre e a sua madre.
"Questa bambina è sottopeso, denutrita, pallida, debole e ha gli occhi rossi, sarebbe morta a breve se non fossi venuta a prenderla, avete pensato a farla battezzare ma non a garantirle la sopravvivenza? Dovrei arrestarvi, ma mi fate una gran pena e vi lascerò qui, col senso di colpa".
Guardò di nuovo Mary, cambiando sguardo, era di nuovo dolce.
"Tu vieni con me, prendi le tue cose..." - "Non so se posso...".
"Amore vai, la signora ti porta a vedere un bel posto, ti compra dei vestiti nuovi e poi torni qui da noi a raccontarci tutto ok?".
Mary fu subito contenta e a passi svelti diede un bacio prima a sua madre, poi a suo padre, poi si avvicinò alla signora tenendole la mano.
"Mi porti fuori di qui?" - "Sì Mary, ti porto fuori..." - "Ma io ho paura della luce" - "Non devi mai avere paura delle cose nuove...".
Le due uscirono dalla casa.
Meredith non lo sapeva ancora, ma non avrebbe più visto i suoi genitori.

Potete leggere qui Il secondo episodio : "Parte 2: Il Podere dei Collins"

13 commenti:

  1. Mi piace :):)
    Sembra interessante come storia e mi piace il tuo modo di scrivere;)

    RispondiElimina
  2. Oddio, è una figata assurda! 'sta cosa della decadenza del mondo, i nuovi continenti, ambientato nel futuro mi piace troppo!
    E poi si sa, scrivi troooooooooppo bene. Pubblica presto il secondo capitolo! *-*

    - Alessandra.

    RispondiElimina
  3. Ciao Luca.
    Ho letto ora e devo dire che questo inizio mi ha piacevolmente distratta da filosofia, ed è un bene.
    All'inizio, leggendo dei tre continenti nuovi mi è venuto in mente 1984 di Orwell e non riuscivo bene a capire dove saresti andato a parare (e ovviamente non lo capisco ancora, visto che è solo il primo capitolo) ma l'idea che c'è alla base mi piace.
    Questa bambina inglese me la immagino molto dolce e perbene, un pò come la piccola principessa che tuttavia non conosce nemmeno la luce del sole.
    Sono curiosa di sapere dove finirà, e dove verrà cresciuta (e non intendo solo il vero luogo ma anche il modo).
    Mi piace il modo che hai di scrivere, scorre bene e narri in modo coinvolgente la storia.
    Ovviamente leggerò anche i prossimi capitoli.
    Lo pubblicizzerò un pò, così magari si viene a spargere la voce.

    RispondiElimina
  4. Oddiooo Moreee ma come ti è venuta in mente una storia del genere!...è stranissima, però mi ha incuriosito parecchio.
    Mi ha fatto un pò ridere il pezzo della nonna uccisa da una pietra ahahah...però Mi piace...voglio leggere il seguito...voglio proprio vedere che ti inventerai! <3 *.* <3

    Michela

    RispondiElimina
  5. è molto claustrofobico! La stessa sensazione che mi aveva lasciato Hunger Games, anche se preferisco il tuo racconto! Attendo con impazienza il secondo capitolo!

    RispondiElimina
  6. Ok, parliamone... Io ho un problema con gli scenari post-apocalittici... LI AMO FOLLEMENTE! Ergo, questo racconto mi piace un casino... Ma un casino, casino eh!!!
    VOGLIO LEGGERE IL SEGUITO! Ecco!

    RispondiElimina
  7. Mi piace come scrivi!! Dopo poche parole mi sento come trasportata all'interno del libro!! Mamma mia .. quelle "fattorie" mi incutono paura e terrore ... che vi accadrà all'interno? Lo scoprirò?
    Personaggio interessante Mary u.u ma temo che andrà in quell'orrido postaccio .. ma che vuole questa vicina? Perché non si fa un bel carico di affari suoi? è.é
    Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!! Ed ora?? Mi vengono in mente delle scene di "Memoria di una geisha".... non rivedrà più i suoi genitori!! Non è giusto!!!

    RispondiElimina
  8. Lo ammetto, leggendo il prologo ero un pochino perplessa perchè non è proprio il mio genere, ma poi l'inizio della storia della piccola Mary mi è piaciuto parecchio e mi ha preso!
    Un'altra nota positiva è che approvo molto il cambiamento perchè spesso leggendo le opere di uno stesso autore ho l'impressione che si ripeta un pò lo stesso schema, e invece mi sembra che questa storia sia qualcosa di totalmente nuovo e mi piace!
    Aspetto il seguito :)

    RispondiElimina
  9. Ciao è molto carino :) aspetto il secondo x vedere dove va a finire la piccola Meredith! :)

    RispondiElimina
  10. All'inizio sono rimasta un po' perplessa sul racconto introduttivo, anche perché non lo preferisco come genere..
    Però il continuo mi ha preso subito...
    Sono curiosa di sapere il continuo!!!

    _Panterina_

    RispondiElimina
  11. Bello! bellissimo!!! mi piace veramente tanto :-) leggendolo ho provato anche un senso di angoscia perchè pensavo che magari un giorno tutto questo potrebbe diventare realtà, visto quello che sta succedendo ultimamente...cmq non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo

    RispondiElimina
  12. Ciao! Leggendo il prologo e i nomi delle nuove nazioni nella mia mente si sono diffuse tre immagini:
    - Desolation: una landa con pochi uomini che trascinano i loro corpi ardenti dalla costante presenza del sole,
    - Agony: uomini che si schiacciano la testa e si graffiano il viso urlando dalla disperazione
    - Declin: La terrà spaccata in vari punti da questi grandi crateri fuoriesce un fumo nerastro che altro non è che le rocce sciolte dalla lava incandescente.

    Mary, dolce bambina amata e coccolata, viene portata via dalla vicina preoccupata? non decisamente no nella mia testa lei li vende i bambini alle fattorie! Ah le fattorie mi ricordano gli allevamenti che allevano animali per poi mandarli al macello!
    sono curiosa di legger e il sondo capitolo quindi vado avanti!

    Nonna Marty

    RispondiElimina
  13. Affascinante! Il prologo mi ha incuriosita e Mary pare proprio essere un personaggio a cui mi affezionerò presto.

    RispondiElimina